CRONACA DI UN SOGNO INFRANTO

Ovvero : Quando anche un secondo fa la differenza

Per domenica 13 ottobre la VIRTUS ha organizzato una trasferta di gruppo a Monaco di Baviera dove si corre la maratona. Mi rincresce non unirmi ai compagni di squadra, ma ho già fissato da tempo un altro impegno, proprio per lo stesso giorno : il Campionato Italiano Master di Mezza Maratona a Trani, una popolosa cittadina della Puglia.

Arrivo sul posto con un paio di giorni di anticipo, tanto per ambientarmi. Il clima è fantastico : cielo terso, sole a go go e una temperatura che supera i 30 gradi ( buona per farsi un bagno, un po’ meno per correre ).

Dal mio alloggio al sesto piano si gode una vista sul mare spettacolare ; dalla parte opposta, verso il paese, edifici fatiscenti dell’era fascista si confondono con una miriade di palazzine vecchie e nuove, sorte in maniera sregolata ; non si vede un solo albero all’orizzonte : sembra Beirut.

Ma veniamo ai fatti.

Sabato mattina ritiro il pettorale e scopro una novità : oltre al classico numero, c’è anche un cartellino con l’indicazione della categoria da applicare obbligatoriamente sul dorso. Bene , penso, così sarà più facile controllare la situazione.

Sì, perché ho dato un’occhiata alla lista degli iscritti : in tutti siamo circa 3.000, ben 43 della mia categoria e tra questi l’avversario più temibile è un certo Luciano Faraguna dell’Atletica Paratico ( lago d’Iseo ), accreditato di un tempo inferiore al mio di circa 2 minuti ; gli altri non mi preoccupano.

Sabato pomeriggio leggera sgambata per sciogliere i muscoli e controllare lo stato della mia caviglia dolorante da più di tre mesi : continua a far male, ma resisterò.

Viene domenica mattina. La partenza è fissata per le 9.00 da una piazzetta sul porto accanto al duomo, l’arrivo ( all’orario che vorrà Iddio ) in un’altra piazzetta sempre sul porto, a qualche centinaio di metri di distanza.

Alle 7.00 comincia il movimento e, col passare del tempo, gli spazi si restringono, a stento si riesce a fare un po’ di stratching.

A pochi minuti dal via fa già troppo caldo e c’è una ressa indescrivibile, anche perché mancano le tradizionali “ gabbie “ e tutti cercano di posizionarsi al meglio.

Finalmente, tra gli squilli di una fanfara e un lancio di coriandoli, si parte.

Mi ci vuole un buon km per trovare un po’ di spazio; poi, mentre avanzo, vedo un dorsale SM70 : è il mio uomo ! Sono tentato di forzare l’andatura e superarlo, ma decido di stargli dietro : lui è un runner navigato, mi farà lui l’andatura ( ammesso che riesca a tenerla ), voglio stargli alle calcagna fino alla fine. 

Passano i km, noto che scruta i dorsali di tutti quelli che lo sorpassano ( forse anche lui mi teme ), ma io gli sto sempre dietro, sono la sua ombra. Si viaggia a ritmo costante, intorno ai 4’30”/ km : sento che è l’andatura giusta, non dovrei avere problemi.

Ma al 12° km ecco l‘imprevisto : mi sorpassa un giovanotto SM35 che mi fa i complimenti a me e, raggiungendo subito dopo il mio avversario, rinnova i complimenti e gli dice pure che un altro SM70 lo segue a tre passi di distanza ( quello sono io ). Allora lui si gira, mi riconosce, rallenta, quasi si ferma, e io mi ritrovo a superarlo di slancio. Da quel momento sarò io costretto a tirare.

Mantengo l’andatura, rimango concentrato e continuo a guardare avanti, anche se sono tentato di voltarmi indietro per vedere dove sta, perché un dubbio mi assilla : che sia lui adesso a stare col fiato sul collo a me ? Ora controllo anch’io i dorsali di tutti quelli che mi sorpassano : nessuno è SM70.

Dopo un lungo rettilineo di andata e ritorno sul lungomare, si ritorna in paese.

Al 17° km sorpasso un negretto in difficoltà : certamente non è una delle “ lepri “ che ha tirato Kipchoge nel suo record ! Siamo agli ultimi 3 km, nella città vecchia, leggermente in salita, con un fondo sconnesso in pietra lavica ( chianche ) che risveglia la mia caviglia dolorante. Non ci penso.

Ecco, passiamo accanto al duomo, un centinaio di metri in discesa e siamo sul porto. Sento gli incitamenti, sono ancora io davanti…. e il mio avversario ? ( agli altri non penso, con loro non c’è stata storia ).

Sono ormai a pochi metri dal traguardo e già pregusto una meritata vittoria.

E invece ….. nooooo !

Con un guizzo improvviso il mio rivale, rimastomi sempre attaccato al culo, mi batte in volata, facendo proprio quello che avrei voluto fare io con lui.

Che rabbia ! Che delusione !

Il responso del cronometro è inesorabile :

1° Luciano Faraguna 1h 35:59

2° Rudy Bassani 1h 36:00

UN SECONDO, SOLO UN SECONDO CI DIVIDE !

Me ne ritorno sconsolato,ma io non mollo :

l’anno prossimo ci riproverò !

Video della premiazione