Master - Amatori

MoRe - Squadra E

Maffezzini Giacomo            Ferraioli Lorenzo             Tarenghi Costantino

Avevo detto che non avrei più partecipato alla Monza – Resegone …
Troppo impegno questa gara, la consegna dello zaino la settimana prima, portare la macchina necessaria per il ritorno a casa a Erve o adesso che non si può più parcheggiare nei giorni della corsa, a Calolziocorte, insomma troppo sbattimento. Poi la gara, che può sembrare non così difficile, in fondo si tratta di correre per meno di una maratona e poi al limite camminare fino al traguardo, da tutti sospirato, del rifugio Alpinisti  Monzesi. In realtà non è proprio così semplice, la Mo-Re nasconde parecchie insidie.
Invece eccomi qua un'altra volta nel centro di Monza assieme ai miei due compagni di squadra con cui da tempo condivido questa sana o forse insana passione per la corsa, ma andiamo per ordine.
Quando Lorenzo a Febbraio o  forse Marzo non ricordo, mi chiese di fare squadra assieme a Giacomo per la Mo-Re la mia risposta fu: “no grazie, sono reduce da una bruttissima influenza sono fermo da un mese e non ho più voglia di partecipare a gare lunghe”. Questa la mia risposta. In effetti mi sentivo stanco nel fisico ma soprattutto nella mente, provenivo da una stagione in cui avevo chiesto troppo a me stesso, una maratona in marzo, una 50km in aprile, il Passatore a Maggio, poi un Trail da 60km in ottobre e il Boavista a dicembre insomma non avevo più voglia.
Che brutta sensazione non avevo più voglia di correre!
Ma Lorenzo non si è arreso e abilmente ha cominciato la sua opera di persuasione settimana dopo settimana allenamento dopo allenamento e io accampavo scuse di ogni genere per sottrarmi. In fine poi mi ha “fregato” con un “l’ho chiesto a voi due perché non avrebbe senso farla con altri… noi siamo amici e ci alleniamo sempre assieme!”.
Un attimo dopo dentro di me sapevo che avrei partecipato alla mia quarta Mo–Re.
Siamo all’Arengario la solita eccitazione generale, il centro è animato come non mai, i curiosi, gli accompagnatori, le squadre che ritirano i pettorali, ascolto i discorsi della gente attorno a me “Che schifo la maglietta quest’anno … , Voi a che ora partite?... , In bocca al lupo”. Osservo i miei compagni della Virtus, ben sei squadre schierate, cerco nei loro sguardi di cogliere qualche sensazione colgo l’emozione di Stefania alla sua prima Mo-Re mi dice di essere “sclerata a momenti e tranquilla in altri” e io “stai calma vedrai che andrà tutto bene”. Poi Marco, già mio compagno in ben due edizioni mi dice “Costantino come va? E poi senza neanche darmi il tempo di rispondere mi abbraccia e dice “sono certo che andrete bene, tutti andremo bene …”. Marco è così, un buono o forse un ottimista di natura. Il Coach mi sembra tranquillo, ma lo perdo di vista subito, giusto il tempo di fare una foto di gruppo, in effetti, la sua squadra partirà tra le prime. Vedo Daniela, mi racconta del problema fisico che ha avuto e della decisione di schierarsi solo per far partire Max e Giovanni e ritirarsi poco dopo per non aggravare la situazione. Luca, Silvano, la Stefy mi sembra un po’ agitata poi la squadra dei giovani: Gigio, Matteo e Pietro una squadra al quanto rimaneggiata, oserei dire in barba al regolamento che consente di cambiare un solo componente, la loro solita simpatia. Poi ancora, saluto Gianluca che quest’anno farà il ciclista accompagnatore e Tarcisia anche Lei in bici. Ecco che compare la squadra SETTA Roberto, Mirko e Cristian, tre animi competitivi, anche loro hanno la “fortuna” di partire con un numero alto non come il nostro ma quasi. Roberto  mi prende in giro dicendomi di non raggiungerli! Cosa molto improbabile anche perché loro partiranno almeno otto minuti prima di noi.  Poi dal nulla ecco spuntare Fabio, che piacere vederlo, gli avevo chiesto di venire a salutarci alla partenza, con Lui e Marco ho corso altre due edizioni che bel ricordo!
Poi a un tratto quasi inaspettato gli speaker presentano la prima squadra al via, sono le nove, il tifo degli spettatori e la confusione che sembra aumentare.  Dico a Giacomo “andiamo a sederci ci vuole ancora un’ora e mezza prima di partire”. In realtà ne passeranno quasi due.
Cerchiamo di ingannare il tempo con qualche battuta e di mantenere la calma, agitarsi serve solo a sprecare energie preziose. In realtà mi sento stranamente tranquillo, penso alla strada che ci aspetta e alle insidie che questa prova nasconde; correre di notte in tratti molto bui, in ore in cui normalmente non siamo abituati a correre, non è semplice. Divido mentalmente la gara, come solitamente faccio e cerco di concentrarmi su un tratto alla volta senza però perdere di vista la meta finale. Giacomo ha continuato a ripetere in questi ultimi giorni che io dovrò fare il passo, vedremo strada facendo.
Le partenze si susseguono ma non così speditamente come vorrei, in effetti, dopo un po’, si vede che non riescono a rispettare l’orario stabilito delle partenze qui le cose andranno per le lunghe. Sono quasi le 22:45 tra poco tocca a noi, saluto Donatella e Fabio che si portano sul viale di partenza e noi ci prepariamo dietro tendone delle partenze. Dico a Giacomo “non ho più voglia” sarà che sento un po’ di tensione! Lui mi risponde, anche se adesso non ricordo cosa. Lorenzo continua a gironzolare intorno a noi stando un po’ in disparte, sembra un tarantolato non sta fermo un momento lo chiamiamo è nervoso. Siamo sul palco di partenza, è giunto il momento. Tre, due, uno via … sono concentrato, partiamo, a fatica vedo Donatella poche decine di metri avanti a me e sento solo la voce di Fabio che ancora una volta ci incita e poi ancora poco più avanti Tarcisia che aspetta la sua squadra.
Prendo la testa e faccio il passo, adesso mi sento carico, subito ci mettiamo in formazione, si va via bene forse anche troppo rispetto a quanto stabilito. Ad una ad una ci raggiungono le uniche tre squadre che sono partite poco dopo noi. L’ultima è quella di Jerry, ci passa agilmente siamo a poco più di due km dalla partenza lo salutiamo adesso siamo gli ultimi! Che brutta sensazione! Dietro di noi l’ambulanza e poi il servizio scopa. Beh almeno ci faranno un po’ di luce, bisogna sempre cercare di trovare un lato positivo.
I km si susseguono, ristoro dopo ristoro e senza nemmeno accorgerci giungiamo al 20km, non male. Ci fermiamo a ogni ristoro, fa caldo non possiamo rischiare di disidratarci. Nel frattempo non siamo più ultimi abbiamo ripreso un paio o forse tre squadre partite prima di noi. Siamo ai 25 in effetti ho notato che abbiamo un po’ rallentato ma va bene così manca ancora parecchio.
Finalmente il ponte sull'Adda, fra poco troveremo la mia macchina dove abbiamo lasciato una maglietta asciutta e una termica da infilare nell’ultimo temuto tratto. Ecco il sottopasso della stazione di Calolzio mi avvantaggio di pochi metri e mi metto a cercare le chiavi, prendiamo ciò che serve e si riparte immediatamente, inizia la salita! Mi rendo conto che siamo un po’ tirati coi tempi, mi agito un po’, non dobbiamo sprecare tempo se no rischiamo di prendere il cancello delle 4h15’! In salita non riusciamo a correre più di tanto, i tornanti, la strada buia e in fondo le prime luci del paese, manca poco al controllo di Erve. Passiamo il cancello in tempo, mi rilasso mentalmente, siamo tutti e tre stanchi ma adesso è quasi fatta. Inizia il sentiero e poi il Pra di Ratt; ogni volta che prendo questo sentiero non posso che ricordare la mia prima edizione dove sono stato malissimo e sono arrivato in cima solo perché fisicamente trascinato dai miei due compagni Gianni e Fabio, esperienza terribile! Non è il caso di quest’anno siamo stanchi ma stiamo tutto sommato bene.
Finalmente giungiamo al ristoro alla fine del Pra di Ratt, ormai ci siamo l’ultimo sforzo per arrivare al rifugio, sentiamo le voci e capisco che provengono dalla Capanna, eccola ancora due minuti e siamo arrivati. Tagliamo il traguardo, è finita, obbiettivo raggiunto, Lorenzo ha completato la sua Mo-Re! Sono contento, subito incontriamo Jerry che ci scatta una foto di ricordo.
Finisce così il racconto di questa corsa tra amici in una calda serata di quasi estate ….
Giacomo, Lorenzo e Costantino
17/06/2017
La MoRe secondo Lorenzo:
"E ANCHE QUESTA E' FATTA" Con questa frase normalmente commento i miei post su Facebook dopo la conclusione di una maratona, ma la Monza Resegone non è una maratona normale ma un'avventura.
Per me è iniziata con entusiasmo perché i miei amici a cui l'ho proposta hanno accettato, ma come al solito le cose belle poi nascondono sempre qualche insidia e pochi giorni dopo l'iscrizione iniziato come un banale raffreddore trascurato e mal curato è sfociato in una sinusite acuta che per pochissimo non è finita in polmonite, solo perché ho fatto la lastra in tempo e quindi bloccata con antibiotico da cavallo.
Quando ho visto chiaramente quale era la mia situazione sono andato da Giacomo e Costantino dicendo loro che erano liberi di cambiarmi perché non potevo assicurare loro i tempi di recupero, ma la loro risposta è stata " o tutti e tre o nessuno".
Questa risposta da un lato mi ha fatto enormemente piacere, dall'altro mi ha messo alle strette" dovevo guarire in tempo", così il primo maggio in barba ai medici che mi obbligavano a riprendere non prima di giugno, ho ripreso ad allenarmi.
Giacomo e Costantino rischiando di non farla hanno accettato di aspettarmi nella preparazione con il risultato che è stata fatta con fatica, almeno da parte mia, con approssimazione e con un solo lungo e fatto male.
Giorno dopo giorno allenamento dopo allenamento qualcosa cambiava, la loro compagnia nei lunghi, con Giacomo anche un qualche corto, mi aiutava a star bene sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista morale e anche la consapevolezza che forse potevo farcela...... infatti il sabato sera dopo aver fatto passare una mattinata infernale a mia moglie e mia figlia perché ero agitatissimo, approfitto dell'occasione per ringraziarle per la pazienza che hanno avuto, sono all'Arengario, non mi sembrava vero.
Che dire non vorrei essere ripetitivo, ma è la realtà esperienza fantastica che non sarebbe stata tale se fosse stata fatta con altri due. Io Giacomo e Costantino partendo dalla condivisione della passione della corsa siamo passati a condividere anche momenti della vita normale e a me questo aiuta moltissimo. Questa condivisione porta poi al fatto che durante la corsa ci siamo aiutati nei vari momenti di difficoltà, io ho fatto molta fatica sul pian di ratt forse perché sono anziano ma mi hanno permesso di entrare nell'albo d'oro della MORE.
La domenica sera dopo aver praticamente dormito da quando sono entrato in macchina sono andato a sciogliere un voto alla Madonna del Santuario di Saronno perché solo un aiuto dall' alto oltre che dei miei due compagni mi poteva premettere dopo il mio fermo forzato di portare a termine la MORE non una maratona qualsiasi.
Che dire altro semplicemente grazie e una certezza che condividendo una passione possano nascere dei rapporti che aiutano a crescere.
Lorenzo