Ultra Trail

Ultra Trail Via degli Dei - un lungo viaggio nella storia

Come tutte le cose matte nasce quasi per scherzo con un commento su un gruppo di WhatsApp:

"Ho sentito che faranno una gara trail con percorso quasi inverso al Passatore, da Bologna a Fiesole, 125km  con 5100m D+,lungo le antiche vie Etrusche e Romane...le vie degli Dei".

Ed eccoci in un caldo pomeriggio del 2 Giugno sotto la frescura della velostazione di Bologna accampati insieme ad altrettanti 300 impavidi, io e Oscar, ad aspettare il momento del via previsto per le 22.
Qualcuno dormicchia sdraiato a terra, altri chiacchierano sugli sgabelli, qualche altro mangia mix alimentari da fare impallidire i buongustai bolognesi. L'atmosfera è rilassata l'attesa è piacevole, Oscar sorseggia una birra (piccola) ed io rifletto che nell'ultimo mese e mezzo ho corso un unico lungo da 25km, la stessa distanza per arrivare al primo ristoro... ottimo!!

Il via arriva veloce, quasi inaspettato, e siamo ad attraversare la città per poi salire lungo il porticato che porta in cima alla Basilica di san Luca, meravigliosa. Poi giù nella selva umida e selvaggia che costeggia il fiume Reno fino al ristoro di Sasso Marconi. Solo ora mi accorgo che arrivandoci in 50° posizione abbiamo forse esagerato un pochino...

Al secondo ristoro mancano 25km, sulla carta sembrano facili, si dimostrano durissimi: praticamente quasi tutto asfalto interminabile, non riusciamo a correre e si cammina. Al ristoro albeggia: la notte è volata via e non abbiamo neanche superato i 50km. Iniziano i primi calcoli, i tempi non saranno come da previsione, sarà dura.

Il terzo tratto, il più corto, 10km di sentieri memorabili: si passa a tratti per la flaminia militare e per boschi secolari da incanto. La visione dell'alba dalle colline e la luce del sole restituiscono morale ed energia.

Si va verso il quarto check point, al km 72, dove troveremo il cambio: siamo nel cuore degli Appennini: tre monti da superare ed ovviamente il più tosto sarà il terzo. Arriviamo al ristoro verso mezzogiorno; il caldo non è eccessivo, siamo in quota, ma siamo stanchi ed esausti, sono ormai a 14 ore di gara. Io, dopo aver mangiato qualche tocco di piadina cado in un sonno di mezz'ora. Oscar, più vivace, si fa anche la doccia. Alla ripartenza è stata dura: molti affianco a me si stavano ritirando e mi chiedevano cosa avrei fatto. Avevo dolori ovunque e mi chiedevo come potevo continuare. Oscar mi aspettava, vado verso la fontana, ci immergo la faccia e prendo la decisione più dura della gara: lo seguo.

Incredibilmente dopo qualche km i dolori spariscono e le gambe girano, si va rapidi su verso il monte Gazzaro e giù nella discesa che questa volta ci porterà davvero bassi. Ci arriviamo verso le 3 del pomeriggio dove un assistente di percorso ci dice che mancano 8km al ristoro. 8km interminabili, sotto il sole cocente. 8km che ci ricorderemo, arriviamo al ristoro disfatti. Oscar disteso su delle panchine e io per terra, non so dire se abbiamo dormito per mezz'ora o siamo svenuti per mezz'ora. Ma eravamo a un passo dai 100km.

Si ritorna pian piano in quota per arrivare all'ultimo ristoro. La direzione è il monte Senario, l'ultima lunga fatica prima dell'arrivo, sono 600m di dislivello che ti portano in quota con una scalinata di 3 picchiate e 3 falsopiani. Torna la frescura della sera ad alleviare il percorso. Le gambe girano bene e procediamo spediti, non sembra di avere 100km alle spalle. Mi chiedo spesso se è il segnale che precede la fine delle energie, ma scoprirò che è il segnale che il corpo si è arreso definitivamente alla volontà della mente e non invia più segnali di allarmi. Inerpicarsi sul monte Senario e trotterellare sulle sue discese diventa un momento piacevole e la sensazione che il traguardo è vicino è molto forte. Arriviamo al ristoro all'imbrunire, sono passate 24 ore dal momento della partenza e veniamo accolti con un "Ciao ragazzi, muovetevi che il bar sta chiudendo...": ?!?!?!?!? A Oscar i volontari offrono una lattina di cocacola dal bar, io mi accontento della mia solita acqua fresca e di qualche (ultimo) tocco di piadina, anche se avrei preferito una bella forchettata di maccheroni al sugo.

Partiamo spediti per l'ultimo tratto che ci separa dalla linea del traguardo: 15km. Ormai c'è la certezza che l'obiettivo sarà raggiunto. Saliamo con buon passo l'ultima asperità che ci separa da Fiesole: meno di 200m di dislivello sono ormai una sciocchezza. Incombe la seconda notte di gara e il sonno si fa pressante: ho l'impressione di chiudere gli occhi a tratti e di fare qualche sbandata. Iniziano le allucinazioni: io vedo animali in qualsiasi tronco appostato a bordo sentiero; Oscar mi dirà che ha avuto una visione celestiale su un tronco in modalità totem con tutti i santi a far da cornice. Barcolliamo così e scendiamo rapidi verso Fiesole, ce la ridiamo ad ogni sbandata più accentuata, siamo felici. Fiesole arriva veloce e il giro di paese che avrebbe dovuto essere il bagno di folla, ma che all'una di notte sembra una visita in un borgo abbandonato, non ci infastidisce più di tanto. Incontriamo un ragazzo che pensiamo essere dell'organizzazione ed invece è un concorrente già arrivato e già incrociato decine di km fa, mentre dormiva accasciato su un guard rail, quando l'avevamo svegliato per chiedergli se stava bene ci aveva guardato come per dire "perchè mi svegliate? stavo così bene...". Entriamo nell'anfiteatro di Fiesole, dove è posto l'arrivo e, dopo 27 ore, tagliamo il traguardo. Ce l'abbiamo fatta!! Foto di rito, ma non realizziamo ancora, ci vorrà tempo e riposo. Il mio primo ultra con un gran compagno d'avventura.

Ultima nota: un amico di avventure, durante una competizione molto più dura di questa (Tor de Geants) si immaginava di sentire le musiche di Bach di fronte all'immensità della natura che vedeva. Ebbene, anche io avevo una musica che nei momenti di difficoltà e non rimbombava dentro di me: si trattava della sigla di Regal Academy, cartoon abitualmente guardato e cantato da mia figlia quattrenne. Non so dire perché proprio e solo quella musica, rimarrà un mistero, ma mi dava un senso di casa anche a centinaia di km da casa.