Mezza Maratona, Master - Amatori

ROMA OSTIA 2019: la mia non-corsa

Care amiche e amici, navigatori del web capitati per caso su un sito di runner, lettori casuali e curiosi, questa volta non leggerete un articolo su una corsa, sui tempi, sulla fatica, sulla soddisfazione dell'arrivo al traguardo. No, questa volta leggerete la storia di una non-corsa.

A dire il vero la corsa doveva esserci, eccome ! Se ne parla qualche mese fa al campo : perché a marzo non ce ne andiamo tutti a Roma ? C'è la Roma-Ostia! 21 km e si arriva al mare! Il premio sono la brezza marina e la passeggiata in spiaggia, le onde che lambiscono l'arenile … Il mare d'inverno o inizio primavera ha un fascino speciale, poca gente, silenzio rotto solo dalle grida di qualche gabbiano, felice di volare sul mare e non su qualche discarica di rifiuti, nessuno in acqua a interrompere lo spettacolo della natura.

Si mi piace ! Ci sto!

Certo l'inverno non è il momento migliore per preparare un lungo (almeno per me), la sera buio presto, la domenica le campestri di soli 4km, ma con un po' di buona volontà ce la si può fare !!

Mi organizzo ! Mercoledì allenamenti al campo, giovedì o venerdì corsetta cittadina. Certo l'aria non è tanto pulita, certo rischio di essere stirata sugli attraversamenti pedonali da qualche automobilista frettoloso e  irritato dalla presenza di una podista lampadata (non abbronzata, macché, solo fornita di lampadina in testa), certo anche qualche cane mostra di non gradire la mia presenza, certo finisco col cenare ad orari assurdi : ma la mezza è la mezza e ci si deve allenare!

La domenica mi accordo con le amiche : campestre di Lissone, si torna correndo. Campestre di Cinisello si torna correndo ma.... iniziano i guai !! qualche brivido dopo la gara (sarà il sudore … ),  fatico a tenere un ritmo decente sulla via verso casa (sarà stanchezza...), mi stacco dal gruppo e prendo una scorciatoia, arrivata alla stazione di Palazzolo ecco che mi siedo sul muretto con aria sconsolata (sarà stanchezza...),  sono ormai vicina a casa per  fortuna, ma le gambe non ne vogliono più sapere (si si sarà la stanchezza....) e inizio a camminare, anzi a trascinarmi tra una pausa e l'altra (si si sarà la stanchezza...). Finalmente arrivo : una bella doccia mi rigenererà : ma figuriamoci ! Sono tutta un brivido e mi tuffo nel letto.  Mi sforzo di mangiare qualcosa per buttare giù una aspirina : si si sarà tutta stanchezza, un'aspirina e passa tutto ! Non mi ammalerò mica adesso che mancano due settimane alla corsa!!! gli atleti non si ammalano mai !!!

Invece anch'io rientro nel folto gruppo delle vittime dell'influenza … una settimana a letto e quando mi alzo mi sento tanto zombie … ma mi riprenderò!! manca ancora una settimana ! Ce la posso fare!

Provo a riprendere a corricchiare un po' ma le gambe sono quello che sono...

Intanto il fatidico week end è arrivato. Il venerdì parto con i quattro amici del primo gruppo Virtus. Ormai ci siamo, la gara è la domenica.

Già sul treno inizia l'amletico dilemma “correre o non correre, questo è il problema!” .

Arriviamo tarda mattinata, subito in albergo, poi a rifocillarci, quindi a ritirare pettorali e sacche anche per chi arriverà il sabato. L'atmosfera gioiosa degli stand mi attira e mi invoglia... ce la si può fare … forse …“correre o non correre, questo è il problema!”

Dopo il dovere il piacere : eccoci in giro per la città eterna, Colosseo, fori imperiali, Trastevere. Ci strafoghiamo di bruschette, pastasciutte, ravioloni e un po' rimbalzando per il troppo peso continuiamo a camminare per viuzze e stradine scoprendo la magia di una Roma notturna con le sue chiese e le sue fantastiche fontane.   Fontana di Trevi, Fontana delle tartarughe, Fontana della Barcaccia...  si torna in hotel praticamente distrutti ma abbiamo fatto il pieno di bellezza !

E così arriva anche il sabato … “correre o non correre, questo è il problema!” …

Non pensiamoci, godiamoci Roma... Piazza San Pietro, Castel Sant'Angelo, Piazza Navona, il Pantheon e poi i quadri del Caravaggio disseminati in chiese e palazzi.

La sera ci ritroviamo con chi è appena arrivato e ci rimpinziamo di patate fritte, hamburger,  tagliate. Anche la birra scorre a fiumi (non da me che vado solo ad acqua...) e il divertimento è assicurato!

Sabato sera ...“correre o non correre, questo è il problema!” .  Ma ormai ho deciso : perché rovinare questa bella vacanza con una gran sforzo fine a sé stesso ? Ci saranno altre corse... la corsa si è fatica ma anche gioia, divertimento... si deve correre per il gusto di farlo, per soffrire ma anche per godere dello spettacolo delle nostre falcate, del ritmo del nostro respiro, del battito cadenzato e veloce del nostro cuore che ci accompagna fino al traguardo, per la soddisfazione dell'allungo degli ultimi metri.

Domenica mattina si preparano tutti per la corsa... mi viene il magone ma ormai la decisione è presa... la Roma-Ostia sarà la mia non-corsa.

Ultimi giri per una Roma un po' uggiosa e triste per i giardini di Villa Borghese in compagnia di chi come me non è riuscito ad allenarsi e ha deciso di non correre. Ci si ricongiunge con gli amici per un'ultima abbuffata, un gelato e poi via a prendere il treno per tornare a casa.

Questa è la storia della mia non-corsa! La storia di una splendida gita perché Virtus Senago non è solo un'associazione sportiva ma anche e soprattutto un gruppo di amici che ha in comune la passione per la corsa ma anche il gusto dello stare insieme e visitare posti nuovi, la voglia di ridere e scherzare e il desiderio di condividere successi e delusioni !

Grande Virtus !

 

Stefania Manini