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Monza Resegone 2017 - Una gara che va oltre la gara

Sera calda e umida, spazzata da un leggero venticello che a tratti la rende anche piacevole.

Il popolo della MoRe è già in fermento sotto l’Arengario di Monza: chi è in fila a ritirare e validare i pettorali, chi chiacchiera amabilmente. Spesso i momenti pre gara sono una ottima occasione per rivedere persone con cui hai già condiviso altre gare e allora ti saluti e ti stupisci con qualche “ma allora anche te qui” o “ti ricordi? Ci siamo conosciuti a…”.
È una festa che inizia ben presto della partenza e finirà ben dopo l’arrivo.
Come ogni anno immancabile la presenza Virtus con ben 6 squadre iscritte. Nonostante la fortuna non è stata molto favorevole, con ben 2 cambi (entrambi nella stessa squadra) e 1 forfait che obbligherà una squadra a partire in 2, il morale è alto. Si chiacchiera e si sorride circondati da parenti, amici e gli immancabili ciclisti di supporto alle varie squadre.
Il momento della partenza arriva veloce e man mano iniziano a partire i concorrenti: prima le squadre femminili, poi le miste ed infine le squadre maschili. Ogni 30 secondi ogni terzetto verrà chiamato sul palco sotto l’Arengario: riflettori puntati come delle star e poi via, lungo la via centrale di Monza contornata da un bagno di folla che applaude ed incita qualsiasi passaggio. Poche centinaia di metri per assestare le andature che inevitabilmente risultano estremamente accelerate nel primo tratto e si ingrana la sesta marcia, la marcia delle lunghe distanze, la marcia che ti permetterà di correre per le prossime 5 o 6 ore.
Questa è la Monza Resegone e il popolo Virtus è strettamente legato a questa tradizione, ben consapevole che non è una semplice manifestazione sportiva, ma un qualcosa che va oltre la gara: si crea, o si è già creato, un legame intenso in ogni terzetto che ti accompagnerà per tutta la gara. È un legame che ti porta a sentire la stanchezza e il bisogno dell’altro e a sapere dove osare non in base alle tue possibilità, ma in base alle possibilità dell’altro. Così si è squadra, e così si arriva in Capanna, 42 km dopo.
 
Nei racconti che seguono tutto questo dalle parole di chi l’ha realmente vissuta.


Squadra A
Squadra B
Squadra C
Squadra D
Squadra E
Squadra 6