Storia di un podista per caso.

Quando facevo le mie “ tapasciate “ da 10 - 12 km, non pensavo nemmeno lontanamente di dedicarmi alle corse competitive; ma poi, cinque anni fa mentre ero in vacanza, cedetti all’insistenza di un gruppo di amici siciliani ed entrai a far parte della loro squadra.

Da quel momento tutto cambiò : finalmente mi sentivo un vero “ runner “.  All’inizio furono solo gare brevi di 6 - 10 km, poi fu la volta delle mezze maratone.  Sembrano lontani quei giorni, ma sono passati solo cinque anni; nel frattempo sono entrato alla Virtus e ho partecipato a una sessantina di mezze maratone in giro per l’Europa, classificandomi sempre tra i primi tre di categoria. Belle soddisfazioni sì, però cercavo qualcosa di speciale, volevo puntare più in alto.  

Scopro che il 15 settembre di quest’anno si disputa a Jesolo il Campionato Europeo Master di Atletica Leggera, compresa la mezza maratona. Che fare ? Mi convinco che sarebbe stata una bella esperienza e decido di iscrivermi, anche a rischio di una grande delusione.

Un paio di giorni prima della gara metto in valigia la mia bella divisa della Virtus e parto.

Appena arrivo a Jesolo, vado a ritirare il pettorale e qui mi precisano che, per gareggiare, è obbligatorio indossare la maglia ufficiale dell’Italia; comunque “ nessun problema “ mi dicono : c’è uno stand accanto che le vende. Sorpresa : tutte esaurite .  PANICO !!!  Ma la fortuna mi assiste : trovo un amico di vecchia data ( con la mia stessa taglia ) che ha già terminato le sue gare in pista e mi presta la sua preziosa maglietta.  L’avrei baciato, ma, per non creare equivoci, mi limito a ringraziarlo e a promettere di restituirgliela. 

Arriva il giorno della gara : fa troppo caldo e in zona partenza c’è molta eccitazione, si respira adrenalina. Siamo circa cinquecento, si sente parlare in tutte le lingue, e ci sono anch’io, emozionato e timoroso di fare brutta figura.  

Ecco, viene il momento della partenza : uno sparo e si va. 

Cerco di farmi spazio nel solito ingorgo iniziale, poi prendo il mio ritmo e seguo l’onda, mentre la scia dei podisti si dipana lungo le strade deserte e assolate della campagna jesolana.  Quando qualcuno mi sorpassa sento di fare più fatica del solito; quando sono io a sorpassare qualcun’altro mi sento più forte. 

A metà percorso inizio il conto alla rovescia; mi sento più tranquillo, anche se non ho la più pallida idea di dove si trovino i miei avversari.  Col passare dei km risucchio qualcuno di quelli che erano partiti di gran carriera; più di qualcuno sorpassa anche me, ma non mi demoralizzo.

Quando comincio a vedere un po’ di gente assiepata lungo la strada capisco che la meta è vicina…. poi arrivano gli incitamenti … scorgo il pallone del traguardo…. faccio l’ultimo sforzo…. e sento lo speaker che annuncia : “ ecco che arriva anche il n° 2495 Rudy Bassani, secondo della categoria SM70 “.  Già, perché voi credevate che fossi ancora un giovanotto ? Magari !  Ho settant’anni suonati …. ma ancora tante gare che mi attendono !